venerdì 28 giugno 2013

w. app (tre)

Sapete com'è. Scrivere pezzi lunghi, sulla tastiera di uno smartphone,  mentre si guida, oltre che contravvenire al codice della strada, è piuttosto difficoltoso. Però mi sembrava un vero peccato, perdere questi frammenti.



S.P. 52

Quella strada dimenticata.
Come una vecchia signora.
Antica diva del cinema in bianco e nero.
Muretti piegati in pose impossibili.
Curve da rally e buche inusuali.
Come le rughe. Quando sorridi.
E gli alberi ritrovati, che proteggono l'asfalto deformato,
che non riconosceva piu così tante auto.
Se non quelle dei ragazzini del paese vicino.
Che si davano appuntamento sulla Provinciale Cinquantadue.



S.S. 131

Sono così tanti.
I papaveri ammassati sul ciglio della statale,
che a volte mi aspetto che attraversino la strada all'improvviso.



S.P. 129

Un cielo confuso e pasticcione.
Nuvole informi e senza colore.
E quelle macchie improvvise, che sembrano lacrime,
ma che raccontano a tutti, di voler essere pioggia.



LYNC.

Così inutile, quel verde.
Così ironica, quella parola scritta a fianco al nome.
Così distante, quell'elenco di nomi.
Così lontano il brusio del cuore.
Sommerso dal rumore del lavoro quotidiano.
Scacciato dal battito degli orologi che corrono.
Così indifferente quella parola.
Disponibile.


I

Ho imparato da te,  a ridere quando sono stanco.
Ma soprattutto,  quando sono in difficoltà.


II

Vorrei che tu non fossi più nelle mie priorità.
Nessuno è più nelle mie priorità.
Niente è nelle mie priorità


III

L'averti deluso è il mio più grande fallimento.
La prova provata della mia incapacità.
Della mia incompiutezza.




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